Global Compact: un nuovo modello economico per combattere le disuguaglianze

Il “Global Compact” è un progetto delle Nazioni Unite sulla responsabilità sociale che unisce imprese, agenzie dell’ONU, organizzazioni sindacali e della società civile con lo scopo di promuovere un nuovo modello economico attraverso il rispetto di dieci principi fondamentali relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione. In questo articolo che ho pubblicato su Eurocomunicazione affronto il tema delle disuguaglianze nel ricordo di un imprenditore illuminato, Adriano Olivetti, di cui si celebra in questi giorni la nascita, che già nel primo dopoguerra sosteneva che fosse possibile creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto.

UNIPAX e UNITED PEACERS contro ogni guerra

Oggi di fronte alla tragedia della guerra in Ucraina e del conflitto israelo-palestinese il paradigma dominante é sempre l’antico:“Se vuoi la Pace prepara la guerra“, il che significa osservare ancora il deplorevole principio di deterrenza che é alla base della “legge del più forte”. Il nuovo paradigma dovrebbe invece essere: “Se non vuoi la guerra prepara la Pace“. La Pace si costruisce non si insegue a guerra scoppiata! La guerra si previene e non si risolve alzandone il livello. Chi riteneva che il nostro impegno per promuovere la Pace e con essa la difesa dei diritti fondamentali fosse solo una manifestazione di brave persone ma in fondo di idealisti frustrati, si deve ricredere, anzi, si dovrebbe vergognare. Perché, anche grazie alla loro superficialità e indifferenza, la guerra è arrivata anche in Europa. Adesso tutti, improvvisamente, sono diventati maestri di civiltà e si riempiono la bocca della parola Pace. Ma la democrazia, i diritti umani e la Pace si costruiscono e difendono con l’impegno costante, con la conoscenza, con una cittadinanza attiva e una visione da “open mind”, una visione “glocal” della realtà sociale. Il lassismo, l’indifferenza, l’incapacità di mobilitarsi in difesa dei principi fondamentali sui quali si dovrebbe basare la civile convivenza (tutti magnificamente espressi nelle nostre costituzioni e nelle carte dei diritti fondamentali universalmente accettati), hanno portato all’odierna globalizzazione senza regole e al conseguente caos geopolitico, socio economico e militare nel quale, i più forti possono imporre, in tutti i settori, la loro volontà al di là di ogni principio di legalità. Questa indifferenza ha portato ad accettare troppe violazioni dei diritti fondamentali con conseguenti subdole forme di schiavitù e ha anche portato ad accettare le decine di guerre in atto nel mondo che, siccome sono distanti dai nostri paesi benestanti, vengono distrattamente ricordate in qualche telegiornale o servizio speciale. Ma si tratta di guerre in ben 70 paesi con migliaia di morti e violenze di ogni genere (http://www.guerrenelmondo.it) Si è insomma accettato per comodità e per interesse che si potessero violare i diritti fondamentali e si usasse la forza in tanti scenari del mondo. Tant’è che non ci si è accorti nemmeno di otto anni di conflitti in Ucraina, ovvero, ha fatto comodo non soffermarci, non impegnarci. Ora il peggio è avvenuto proprio in Europa e si chiama guerra. È avvenuto in questa Europa dove 27 Paesi da troppi anni stanno tentando di giungere ad una vera unione. Si sarebbe potuto evitare se gli “idealisti-utopisti” come noi fossero stati presi sul serio e fossero stati ascoltati! Sì perché abbiamo segnalato i pericoli attraverso numerose pubblicazioni e scritti in particolare attraverso il saggio “La Rivoluzione Globale Pacifica per Un Nuovo Umanesimo” e abbiamo indicato con cura le possibili vie di riuscita e le ipotesi di istituzioni democratiche per il terzo millennio. Ora ci stiamo impegnando per favorire il coordinamento degli Operatori di Pace a livello internazionale in modo che, tutti insieme, con una unica forte autorevole voce, si possano pretendere istituzioni sovranazionali democratiche in grado di imporre delle regole per la civile convivenza e la Pace e di farle rispettare da tutti, nell’interesse dell’uomo cittadino del mondo. Insomma, come recentemente affermato da Papa Francesco, bisogna rivedere tutto il sistema dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
È l’unico modo per aiutare i nostri giovani a sperare in un futuro migliore.
Sì, siamo degli idealisti ma l’alternativa è il totalitarismo, è la legge dei più forti, è la guerra.
United Peacers è una necessità!

Emergenza suolo: un allarme planetario

8 miliardi di persone nel mondo devono nutrirsi mentre il 70% delle terre emerse rischia di diventare improduttiva.

In questo articolo del Presidente Orazio Parisotto, pubblicato su EUROCOMUNICAZIONE, viene affrontata quella che è diventata una vera e propria emergenza planetaria, indicando le possibili soluzioni con la consapevolezza che se non si avvierà un processo di collaborazione internazionale, attraverso organismi sovranazionali gestiti democraticamente, in grado di imporre e far rispettare delle regole in tutto il pianeta, non si potranno evitare guerre tra gli Stati per l’accaparramento e la gestione delle risorse residue.

Collegandosi a questo link è possibile leggere l’articolo integrale

Accordo di collaborazione tra Unipax ed Eurocomunicazione per promuovere il Progetto United Peacers

UNIPAX, NGO associata al UN/DGC Department of Global Communications delle Nazioni Unite e all’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – Agenda 2030 dell’ONU – e EUROCOMUNICAZIONE SRL un think tank nato con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo, hanno stipulato un accordo strategico di collaborazione allo scopo di promuovere insieme il Progetto United Peacers The World Community for a New Humanism.